venerdì 2 novembre 2012

Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti. [Mary Ann Shaffer]

Caffè Letterario - Parte IV

Il Caffè Letterario si prende una settimana di pausa e annuncia importanti novità:

- ci incontreremo di regola una volta alla settimana il martedì, eccetto l'ultima settimana di ogni mese, in cui ci vedremo il mercoledì. Premesso questo, cercheremo in ogni caso di essere flessibili e di venire incontro alle necessità dei partecipanti;

- l'appuntamento è come sempre presso La Melograna di Berlino, in Gryphius Str.23 - 10245, alle ore 20.30.

Le proposte di lettura per il nuovo ciclo di appuntamenti, alle quali chi desidera partecipare è invitato ad aggiungere le proprie, sono:

1. La società letteraria di Guernsey, di Mary Ann Shaffer.
Gennaio 1946. Il mondo sta uscendo a fatica dall'incubo della Seconda guerra mondiale, e a Londra la scrittrice Juliet Ashton cerca invano l'ispirazione per il suo nuovo romanzo, dopo il successo del primo libro. All'improvviso, Juliet riceve la lettera di un abitante dell'isola di Guernsey, nella Manica, che ha trovato il suo indirizzo su un vecchio libro usato. Fra i due inizia una fitta corrispondenza, e Juliet scopre che sull'isola, occupata per cinque anni dai tedeschi era nato un circolo di lettura (tre isolani sorpresi dal coprifuoco avevano dichiarato di aver perso la nozione del tempo a parlare di libri). La Società era diventata ben presto la ragione della loro vita, l'unico modo per sfuggire, attraverso il piacere che solo i grandi libri sanno offrire, agli orrori della guerra. A poco a poco Juliet verrà assorbita dalle storie degli abitanti di Guernsey, dalle loro vite straordinarie, dai drammi che hanno vissuto. Deciderà di raggiungerli, e a Guernsey troverà non solo l'ispirazione per il suo lavoro, ma qualcosa che cambierà per sempre il corso della sua vita. Un omaggio al potere dei libri e un inno al piacere della lettura, ma anche una storia di amicizia, di coraggio e d'amore.


2. Fuoco pallido, di Vladimir Nabokov.  
Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell'immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d'infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull'"osceno, inammissibile abisso" della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli ultimi versi del poema con un'ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l'armonia dell'arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso.


3. Quattro dopo mezzanotte, di Stephen King.

Passata la mezzanotte qualcosa succede al tempo: si piega, si allunga, si assottiglia, torna indietro o si spezza... e talvolta la realtà subisce le stesse distorsioni. E che cosa mai accade all'osservatore sbigottito quando la finestra che separa le realtà dall'irrealtà s'infrange e le schegge di vetro schizzano ovunque tutt'intorno? Seguendo il ritmico, inesorabile ticchettio dell'orologio, King presenta quattro incubi.




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Chiara

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